Un nuovo studio esplora le reazioni maschili alla violenza sullo schermo
Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista PLoS One, è stato realizzato da Nelly Alia-Klein, professore associato di neuroscienza e psichiatria presso il Friedman Brain Institute di New York.
Lo studio, che ha coinvolto 54 uomini, è stato piuttosto semplice: i partecipanti hanno ricevuto un questionario che chiedeva loro la loro storia di aggressività. Quelli il cui passato includeva qualche tipo di aggressione, come una carica fisica d'assalto, erano raggruppati insieme. Un secondo gruppo includeva persone senza chiare tendenze aggressive.
Successivamente, ai partecipanti sono state mostrate scene TV e film - alcune drammatiche, alcune violente, altre entrambe. Alia-Klein e il suo team hanno monitorato l'attività cerebrale e la pressione sanguigna dei partecipanti mentre ciò avveniva.
"Il nostro obiettivo era quello di indagare su ciò che accade nel cervello delle persone quando guardano film violenti", ha detto Alia-Klein. "Abbiamo ipotizzato che se le persone hanno tratti aggressivi per cominciare, elaboreranno i media violenti in un modo molto diverso rispetto alle persone non aggressive, una teoria supportata da questi risultati".
Nello specifico, lo studio ha mostrato che gli uomini del gruppo aggressivo avevano meno attività cerebrale nella loro corteccia orbitofrontale - la parte del cervello associata alle emozioni e all'autocontrollo - durante la visualizzazione di scene violente. Quegli uomini del gruppo aggressivo hanno anche detto di sentirsi ispirati e determinati dopo aver visto le scene violente, mentre quelli del gruppo non aggressivo hanno riferito di sentirsi nervosi e sconvolti.
Anche i livelli di pressione sanguigna erano diversi, con gli uomini del gruppo non aggressivo che vedevano un picco più visibile mentre guardavano la violenza sullo schermo.